Metalli pesanti
Con metalli pesanti si indicano tutti gli elementi chimici che hanno una densità maggiore di 5 gr/cm3. Esempi di metalli pesanti sono il mercurio (Hg), il cadmio (Cd), l'arsenico (As), il cromo (Cr) e il piombo (Pb).
Origine. I metalli pesanti sono presenti in natura in quanto componenti della crosta terrestre e sono introdotti nell'ambiente a seguito di processi naturali quali erosione di rocce. Un ulteriore contributo è legato ad attività antropiche di diversa tipologia che spaziano dall'estrazione mineraria alle emissioni da traffico.
Effetti sulla salute e sull'ambiente. Alcuni metalli pesanti quali, ad esempio, rame (Cu), selenio (Se), zinco (Zn) sono già presenti in traccia all'interno del corpo umano in quanto essenziali per il metabolismo. Essi vengono, inoltre, introdotti nel corpo umano in piccole quantità attraverso cibo, acqua ed aria. Quando presenti ad alte concentrazioni, essi possono portare ad avvelenamento. In particolare, la pericolosità dei metalli pesanti è data dalla loro capacità di bioaccumularsi ovvero di aumentare la loro concentrazione in un organismo biologico col tempo, rispetto alla concentrazione con cui normalmente sono presenti nell'ambiente. In particolare, i metalli si concentrano in alcuni organi (come cervello, fegato e reni) e nelle ossa e sono spesso un fattore aggravante o determinante in numerose malattie croniche. I bambini sono i soggetti più a rischio da esposizione al piombo, al mercurio e agli altri agenti tossici, poiché per unità di peso, mangiano, bevono e respirano tre - quattro volte di più degli adulti.