Le acque sotterranee

L'area dell'Alta Val d'Agri presenta terreni dalle caratteristiche di permeabilità estremamente variabili sia in termini quantitativi che di tipologia. Sono infatti presenti rocce molto permeabili, per fratturazione e/o carsismo (calcari), altre mediamente permeabili per fratturazione, con carsismo poco significativo (dolomie, calcari con liste e noduli di selce) o del tutto assente (scisti silicei e arenarie), terreni mediamente permeabili per porosità (depositi fluvio-lacustri di fondovalle o di altri bacini plio-pleistocenici) e terreni con permeabilità molto bassa (flysch argilloso-marnosi, marne silicifere, diaspri, depositi silicei). La stessa tipologia di terreno può essere, peraltro, caratterizzata da differenti gradi di permeabilità in funzione di fattori quali l'entità della fenomenologia carsica, lo stato di fratturazione, le prevalenze granulometriche, etc.. L'ampia gamma di terreni indicati, e la loro forte variabilità in termini di caratteristiche e tipologia di permeabilità, fa in modo che l'area della Val d'Agri sia molto ricca di sorgenti, sia per soglia che per limite di permeabilità. L'ampia diffusione di rocce carbonatiche favorisce, in alcune aree dell'Alta Val d'Agri, lo sviluppo di una significativa fenomenologia carsica. Le aree dove il carsismo è maggiormente sviluppato sono quelle del Monte di Viggiano e i settori calcarei della dorsale dei Monti della Maddalena, dove è possibile osservare microforme scolpite dall'azione delle acque sulle rocce carbonatiche (scannellature, impronte e vasche di corrosione) e macroforme di dimensioni decisamente maggiori quali doline (Lago Aquila, nei pressi di Tramutola), polje (Piano Perillo, in agro di Moliterno, e Piana di Magorno, già in territorio campano ma ricadente nel bacino idrografico dell'Agri) e grotte (Castel di Lepre, nei pressi di Marsico Nuovo).


I principali sistemi acquiferi presenti in Alta Val d'Agri sono gli acquiferi fessurati e/o carsici, costituiti dai rilievi montuosi che circondano il fondovalle, in grado di ospitare importanti e complesse idrostrutture (Monti della Maddalena, Volturino-Calvelluzzo, Il Monte di Viggiano), e gli acquiferi ospitati all'interno dei sedimenti clastici quaternari, costituenti il riempimento del bacino.

L'idrostruttura dei Monti della Maddalena è piuttosto complessa e litologicamente eterogenea. Gli acquiferi principali sono ospitati nei calcari e nelle dolomie della Piattaforma Campano-Lucana e, in misura minore, negli Scisti Silicei fratturati e nei Calcari con Selce del Bacino Lagonegrese. La complessità di questa idrostruttura è dovuta sia all'andamento plano-altimetrico irregolare del substrato lagonegrese sepolto che alle numerose strutture tettoniche che l'hanno dissecata, individuando più sistemi idrogeologici più o meno isolati fra loro(2) (3). Le sorgenti principali sono: Monaco Santino, Scuro Amoroso, Oscuriello, Vanzi Vattinieri, Aggia, Santo Stefano, Capocavolo, Fontana dei Salici, Carpineta.

L'idrostruttura Volturino – Calvelluzzo è di natura prevalentemente carbonatica e risulta suddivisa in quattro sistemi idrogeologici minori: Sistema Serra di Calvello – Calvelluzzo, che costituisce l'acquifero più rilevante dell'intera idrostruttura, Sistema Ausineto – San Nicola, Sistema Scarrone e Sistema Volturino(4). Le sorgenti più importanti alimentate da questa struttura sono: Agri, Curvino, Zolfata, Molinara. Gli acquiferi sono ospitati prevalentemente nei calcari e nelle calcilutiti triassiche della formazione dei Calcari con Selce, e in misura minore negli Scisti Silicei fratturati.

L'idrostruttura Il Monte di Viggiano è ospitata nei calcari giurassico-cretacei di piattaforma, tamponati sul versante meridionale dai depositi fluvio-lacustri di fondovalle e su quello settentrionale, a quota decisamente maggiore, dalle argilliti del Flysch Galestrino e delle Argille Varicolori. La sorgente principale alimentata da questa idrostruttura è la Peschiera di Pedale.

Il sistema acquifero di fondovalle, il cui schema è riportato in Figura 3, presenta caratteri di marcata eterogeneità. In Val d'Agri vengono riconosciute in letteratura tre diverse unità idrostratigrafiche, sensu Maxey, 1964(5), delle quali quella centrale è costituita da un acquifero multistrato semiconfinato; quest'ultimo si caratterizza per depositi ghiaioso-sabbiosi più permeabili e intercalazioni limoso-argillose di piana e conoide alluvionale che non presentano tuttavia una continuità laterale sufficiente ad isolare del tutto un acquifero da un altro(6).

Figura 3 - Schema del sistema acquifero di fondovalle(7). E' possibile, inoltre, individuare alcune strutture idrogeologiche minori, in grado di alimentare comunque sorgenti di una certa rilevanza in termini di portata: Capo d'Acqua di Tramutola, Fabbricata, Lupara e Giordano in agro di Moliterno, Varco Laino e Prastiolo nel territorio di Sarconi e San Giovanni nei pressi dell'abitato di Viggiano.


(1) Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata (2002). Piano Stralcio per la difesa dal Rischio idrogeologico. Collana editoriale di Studi e Ricerche, 2.
(2) Grimaldi S., Summa G. (2005). Caratteri idrogeologici e idrogeochimici del settore meridionale dei Monti della Maddalena (Appennino Meridionale). Giornale di Geologia Applicata, 2, 348-356.
(3) Margiotta S. (2006). Studio idrogeologico e idrogeochimico del settore centro-meridionale della dorsale dei Monti della  Maddalena (Appennino meridionale). Tesi di Laurea. Università degli Studi della Basilicata.
(4) D'Ecclesiis G., Grassi D., Grimaldi S., Polemio M., Sdao F. (1995). Potenzialità e vulnerabilità delle risorse idriche dei monti Volturino e Calvelluzzo (Alta Valle dell'Agri, Basilicata). Quaderni di Geologia Applicata. Atti del 2° Convegno nazionale sulla protezione e gestione delle acque sotterranee: metodologie, tecnologie e obiettivi. Nonantola (Modena) 17-18-19 maggio 1995.
(5) Maxey G.B. (1964). Hydrostratigraphic units. Journal of Hydrology, 2, 124-129.
(6) Colella A., Colucci A., Longhitano S. (2003). Il sottosuolo e gli acquiferi porosi del bacino dell'Alta Val d'Agri (Pleistocene, Basilicata). In: "Le risorse idriche sotterranee dell'Alta Val d'Agri". Collana editoriale di studi e ricerche dell'Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 3, 25-55, Potenza.
(7) Colella A., Lapenna V., Rizzo E. (2003). La struttura sepolta del bacino dell'Alta Val d'Agri. In: "Le risorse idriche sotterranee dell'Alta Val d'Agri". Collana editoriale di studi e ricerche dell'Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 3, 113-125, Potenza.